Ho imparato il ritmo delle mie irregolarità
dopo aver smesso di pretendermi
inchiostro.
Le mie curve interrotte
- respiri -
fra la schiena e le reni
con i brividi spenti
sono istanti
di raccolta.
È spiritualità marcescente,
di orgasmi morenti
come quella Venezia che non lo so
- fra i miei fremiti -
se ho scritto o vissuto.
Ma scrivo poco,
vivo poco e lo faccio di getto,
con l'apnea dei respiri mancati
e i miei singhiozzi
come onde.
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